I genitori hanno un ruolo importantissimo nei compiti a scuola e in tutto quello che essi comportano per i/le propri/e figli/e. Lo dicevamo a proposito di uno dei 6 princìpi per motivare nello studio della dott.ssa Pomerantz, il quarto, ossia:“Troppo spesso i compiti sono frustranti per i/le bambini/e e ragazzi/e, perfino per quelli che vanno abbastanza bene a scuola. Mantenere un dialogo positivo con loro anche rispetto ai compiti è una chiave importante per motivarli”.
Vediamo meglio cosa significa.
Innanzitutto è bene imparare a comprendere le loro emozioni, ossia il messaggio che esse portano con sé, che non è sempre come immaginiamo.
Questo vuol dire ad esempio che se il/la nostro/a ragazzo/a prova rabbia per gli ostacoli che incontra nel fare i compiti, questo potrebbe voler dire che ci tiene davvero molto a riuscire. Oppure il suo provare ansia può significare che investe particolarmente in questo ambito.
Le emozioni sono transitorie, soprattutto negli/lle adolescenti possono cambiare in modo anche molto repentino. In ogni caso esse sono un supporto indispensabile alla motivazione allo studio. Essere disposti ad accoglierle e comprenderle, senza esserne spaventati, è uno dei compiti più importanti come genitori.
La stessa dott.ssa Pomerantz ha sottolineato in una sua ricerca¹ come i sentimenti dei genitori durante i compiti a casa influenzino in modo significativo quelli delle/dei loro figlie/i.
Ha infatti intervistato un campione di mamme e ha osservato come il mantenere un atteggiamento positivo, sostenendo i/le propri/e figli/e in modo giocoso, leggero, e amorevole nei compiti, non solo ha determinato lo stesso atteggiamento dei/lle figli/e verso le difficoltà che incontravano, ma ha sostenuto le madri stesse nel contrastare quei naturalissimi sentimenti di fastidio e irritazione che è stato visto crescere proprio nei giorni in cui assistono i/le figli/e coi compiti, soprattutto nei casi in cui essi stessi vivono un senso di impotenza.
Questo ci insegna anche ad accogliere i nostri sentimenti negativi come genitori: è perfettamente naturale viverli, tutti i genitori (e in tutti i continenti) li provano, e contemporaneamente a quelli utili, ma sforzarsi nel mantenere un atteggiamento positivo aiuta anche noi ad attutirli e quindi a stare meglio con se stessi.
Un altro aspetto importante che questa ricerca ha sottolineato è come il mantenere senza variazioni un atteggiamento di sostegno amorevole, di supporto fiducioso nelle loro possibilità, e senza assisterli in modo diretto nel fare i compiti, aiuta nell’autonomia e quindi nel proprio senso di autoefficacia anche i/le bambini/e che avevano un forte senso di impotenza e quindi senso di incapacità a farcela da soli, con vissuti di paura sempre collegati.
Spesso come genitori si pensa che aiutarli materialmente a fare i compiti sia indispensabile, sembra invece che il sostegno amorevole e fiducioso con atteggiamenti positivi e di leggerezza sia quanto di meglio possiamo fare per loro.
