Diana Baumrind¹, dell’università di Berkeley in California, ha classificato tre possibili stili di comportamento dei genitori:
-> permissivo,
-> autoritario,
-> autorevole,
a cui si aggiunge anche un quarto, quello relativo a uno stile che comporta trascuratezza e/o abuso nei confronti dei/delle propri/e figli/e.
Quale è il genitore ideale? L’ideale corrisponderebbe allo stile definito autorevole, che aiuterebbe a crescere figli e figlie sicuri/e di sé, buoni cittadini responsabili verso se stessi/e e verso la società, capaci di adattarsi alle sfide che la vita man mano presenta loro.
Per capire come fare per avvicinarsi a questo ideale si devono tenere a mente due caratteristiche fondamentali da dosare con saggezza e amore:
- supporto,
- controllo.
Supporto
Cosa significa supporto? Significa sintonizzarsi con i desideri e le richieste del/la bambino/a e accogliendoli in modo implicito, velato, avendo come obiettivo quello di incoraggiare l’individualità, la capacità di auto-regolarsi, quindi di imparare ad ascoltarsi e realizzarsi come individui, essendo allo stesso tempo assertivi, ossia capaci di dire di sì o di no, nel pieno rispetto di se stessi/e e degli altri.
Con questo tipo di supporto i/le bambini/e si sentiranno a proprio agio nello scambio coi genitori, sapendo dentro di loro che saranno accolti ed accettati.
Calore, sensibilità, accettazione, capacità di risposta in sintonia con bisogni e desideri (non per forza materiale, ma semplicemente facendo arrivare chiaro il messaggio che siamo lì e che abbiamo compreso), sono i termini descrittivi di un genitore in linea con questo stile vincente, da ogni punto di vista.
È stato infatti constatato come un genitore che agisce in questa direzione rappresenti una facilitazione per evitare comportamenti non salutari da parte del/la bambino/a e dell’adulto di domani, come invece accade con gli altri due stili molto più di frequente.
Controllo
E in cosa consiste invece un genitore che sa avere il giusto controllo? Innanzitutto viene fatta la distinzione fondamentale tra controllo del comportamento e controllo psicologico. Un genitore autorevole mette in atto quello che è definito come controllo positivo, ossia quello comportamentale.
Esso si riferisce a ruoli, regole, restrizioni che vengono imposte per monitorare le attività quotidiane con un unico obiettivo in mente: il benessere del/la bambino/a, chi frequenta e i luoghi frequentati e quindi anche la disponibilità da mantenere alta ad entrare in relazione con lui/lei ricorrendo a spiegazioni, perché si ha in mente il suo benessere anche psicologico, sempre, il rispetto di sentimenti e opinioni, ma al contempo si mantiene un ruolo genitoriale di guida.
Come si comportano invece i genitori che hanno uno stile autoritario o permissivo? Lo vedremo in questo altro post.
Una considerazione intanto va fatta: non esiste il genitore perfetto, l’importante però è tenere a mente quali sono i propri punti di riferimento, gli obiettivi verso cui tendere. Vedremo anche più nel dettaglio quali sono le funzioni basilari di una figura di attaccamento che dia una base sicura a bambini e bambine che vogliamo diventino sani e sane, non solo nel corpo ma anche nella mente e nel cuore.
2 pensieri su “Il genitore ideale: a cosa aspirare”